Mini contributo a fondo perduto
Premessa
Il DL Sostegni, dopo aver incassato il via libera in Commissione bilancio e finanze del Senato, è atteso per la prima lettura al Senato. Tra gli emendamenti approvati in tale sede, merita di essere attenzionato il nuovo mini-contributo a fondo perduto per le partite IVA attivate nel 2018, che interviene a porre rimedio alla problematica in cui molte aziende sono incorse, ovvero il mancato rispetto del presupposto della diminuzione del fatturato/corrispettivi nella misura richiesta e senza possibilità di accedere al contributo minimo in quanto soggetti che avevano aperto la partita IVA nel 2018, ma con effettivo inizio attività avvenuto nel 2019.
Contributo a fondo perduto P. Iva 2018
SOGGETTI BENEFICIARI:
- soggetti titolari di reddito d’impresa
- che hanno attivato la partita Iva dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018
- la cui attività d’impresa è iniziata nel corso del 2019
- a cui non spetta il CFP previsto dall’articolo 1, in quanto l’ammontare medio del fatturato e dei corrispettivi del 2020 non è inferiore almeno del 30% rispetto all’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del 2019.
NOTA BENE – Per dimostrare l’avvenuto inizio dell’attività nel 2019 occorrerà fare riferimento alle risultanze del Registro delle Imprese tenuto presso la CCIAA.
Il nuovo “contributo partite IVA 2018” è riservato esclusivamente a coloro che non hanno già goduto del CFP Decreto Sostegni.
IMPORTO CONTRIBUTO: il contributo è stabilito in misura fissa, pari a 1.000 €.
I 1.000 euro sono l’importo massimo che verrà riconosciuto, ma potrebbe trattarsi anche di una somma inferiore, visto che occorrerà confrontarsi anche con il tetto di spesa, stabilito per il 2021 in 20 milioni di euro complessivi.
Perché la misura divenga operativa occorrerà attendere l’emanazione di uno specifico decreto MEF, cui è demandata la definizione dei criteri e delle modalità di attuazione della misura, decreto per il quale, peraltro, non è prevista alcuna scadenza.